Tutto Mantova: i luoghi da non perdere, cosa fare e mangiare.

La guida completa per scoprire la bellissima città di Mantova.

Questa è una bellissima città, degna c’un si muove mille miglia per vederla.“. Diceva così Torquato Tasso, parlando di Mantova.

Patria di Virgilio e custode dei lavori di Andrea Mantegna, Mantova è una città ricca di storia e architettura, soprattutto grazie alla dinastia dei Gonzaga che con il loro mecenatismo ne fecero uno dei maggiori centri italiani del Rinascimento.

Patrimonio dell’Umanità dal 2008 e capitale italiana della cultura nel 2016, la città dista solo una trentina di chilometri dal Lago di Garda. Mantova sorge sulla sponda del fiume Mincio e si estende su una penisola abbracciata da tre piccoli laghi: Superiore, di Mezzo e Inferiore. Proprio per questa sua immersione nell’elemento acqua, è stata definita dal filosofo Montesquieu come la “seconda Venezia”. E se capitate fra luglio e agosto non potete perdere la splendida fioritura di fiori di loto che riempie i suoi laghi.

Vi consigliamo di dedicare almeno un paio di giorni alla visita della città, magari partendo proprio dal famoso ponte di San Giorgio, che funge da maestoso ingresso, da cui si gode una delle viste più belle e romantiche sul suo skyline (consiglio per i fotografi).

Cosa vedere a Mantova, terra dei Gonzaga e Patrimonio dell’Umanità.

L’era dei Gonzaga iniziò nel 1328 e durò per quattro secoli, fino alla dominazione austriaca. Sotto questa signoria Mantova divenne uno dei massimi centri d’arte in Italia e conobbe un periodo di fioritura culturale e artistica senza pari.

Palazzo Ducale e Castello di San Giorgio.

Potete cominciare la vostra visita dal Castello di San Giorgio, struttura aggiuntasi al complesso di Palazzo Ducale solo nel Cinquecento. Se all’apparenza la struttura non vi sembrerà degna di nota, al suo interno troverete l’opera d’arte più importante di tutta Mantova: la Camera degli Sposi dipinta da Andrea Mantegna, ristrutturata e riaperta al pubblico dopo il terremoto del 2012. Questa splendida stanza rappresenta una sintesi degli studi sul colore e sulla prospettiva rinascimentali, celebrando la dinastia dei Gonzaga sulle sue pareti.

Se di arte non siete mai sazi, vi potrete avventurare poi tra le 500 stanze che costituiscono oggi il complesso di Palazzo Ducale, reggia dei Bonacolsi prima e dei Gonzaga poi. Al suo interno potrete trovare uno splendido ciclo di affreschi dipinto dal Pisanello, capolavori del Barocco di artisti come Pieter Paul Rubens e molti altri, fino all’Appartamento degli Arazzi, realizzati partendo dai disegni utilizzati da Raffaello per quelli conservati in Vaticano.

Uscendo da Palazzo Ducale vi ritroverete in piazza Sordello, dove potrete ammirare le sagome di alcuni dei palazzi storici più importanti della città e il Duomo dedicato a San Pietro, dove riposano molti membri della famiglia Gonzaga.

Piazza delle Erbe e Rotonda di San Lorenzo.

Pochi metri a piedi sotto i porticati, una volta sede delle botteghe storiche di Mantova, ci ritroviamo in piazza delle Erbe, eredità medievale e fulcro commerciale della città antica, come per molte città venete e lombarde. Sulla piazza si affacciano la Casa del Mercante, la Torre dell’Orologio Astronomico e, accanto ad esso, il Palazzo della Ragione.

Oltre al Palazzo del Podestà, però, la nostra attenzione viene attirata dalla Rotonda di San Lorenzo, la chiesa più antica della città. Risalente all’XI secolo, la tradizione vuole che sia stata voluta da Matilde di Canossa a immagine della Chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Vicissitudini nei secoli l’hanno trasformata prima in magazzino e poi in cortile privato, fino a ritornare nel Novecento al suo antico splendore.

La Basilica di Sant’Andrea.

Molti studenti appena la vedranno esclameranno: questa l’ho già vista sul libro di storia dell’arte! La Basilica di Sant’Andrea, la più importante di Mantova, è infatti uno dei capolavori dell’architettura del Rinascimento. Progettata da Leon Battista Alberti, ospita la tomba di Andrea Mantegna, fu decorata da Correggio e da Giulio Romano.

Ma la reliquia più importante, custodita nella cripta chiusa con 12 chiavi e portata in processione per la città solo il venerdì santo, è la terra con il sangue di Cristo che il centurione romano Longino, che trafisse il costato di Gesù, raccolse ai piedi della Croce. La leggenda dice che fu proprio Sant’Andrea ad indicare dove fosse nascosta la preziosa urna andata dispersa dopo la morte di Longino.

Il teatro scientifico del Bibiena.

Il teatro scientifico del Bibiena che prende il nome dal suo costruttore Antonio Galli Bibiena, fu inaugurato il 3 dicembre 1769. Fu denominato anche Teatro Scientifico, a disposizione dell’Accademia Virgiliana, destinato a spettacoli ma anche a sperimentazioni scientifiche ed esposizioni dottrinali.

Una piccola curiosità: il 16 gennaio 1770 il Teatro Bibiena ospitò un concerto pianistico del giovane Mozart. Pare che l’edificio abbia colpito talmente tanto il padre di Mozart da fargli scrivere da Mantova alla moglie: “Oggi ho visto il teatro più bello del mondo“.

Palazzo Te e la Loggia delle Pescherie.

La costruzione di Palazzo Te, un altro dei capolavori della città di Mantova, si deve all’ego da artista dell’architetto Giulio Romano. Affidatogli nel 1524 da Federico II Gonzaga l’incarico di sistemare le vecchie scuderie dell’isola del Teieto per farne una residenza estiva dove riposarsi o dilettarsi. Ma davanti all’imponenza del progetto del Romano, Francesco II Gonzaga diede subito avvio ai lavori, trasformando Palazzo Te nel luogo adibito ad accogliere gli ospiti più illustri in visita in città.

Perdersi tra i giardini, le facciate e le sale del palazzo non è difficile, immersi tra tanta bellezza. Da segnalare, però, di particolare fascino la Sala dei Giganti, interamente affrescata con la Gigantomachia narrata da Ovidio. Al centro della sala, il visitatore si sentirà come catapultato in mezzo alla battaglia, grazie a un raffinato uso della tecnica prospettica di Romano.

Lungo la strada che porta a Palazzo Te si giunge alla Loggia delle Pescherie (edificata nel 1536). Un luogo molto suggestivo e particolare che testimonia l’attività che un tempo si svolgeva: era infatti il punto di arrivo del pesce d’acqua dolce (pescato nei laghi e nei fiumi) che poi andava al mercato per essere venduto.  

Cosa vedere a Mantova: i suoi tesori nascosti.

Ecco a voi qualche chicca per chi vuole conoscere tappe insolite rispetto a quelle tradizionali.

La Biblioteca Teresiana.

Questa biblioteca ha profonde radici storiche nel tessuto sociale della città e della sua provincia. Essa vanta infatti oltre due secoli di attività, essendo aperta al pubblico quasi ininterrottamente dal 30 marzo 1780. Fu istituita per volontà dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria ed è per questo che è conosciuta con il nome di “Teresiana”. La biblioteca si trova nel centro di Mantova, in via Ardigò 13.

La Casa del Mercante.

Fu costruita nel 1455 e il suo proprietario era Giovanni Boniforte da Concorezzo, di origini milanesi. Boniforte si insediò a Mantova con il benestare dei Gonzaga, che approvavano l’arrivo di mercanti forestieri nella città, e quindi fece costruire la sua bottega specializzata in tessuti e pregiate tele importate da Venezia.

Basta alzare lo sguardo su questo edificio per accorgersi della sua bellezza e della diversità artistica di cui è dotato: si discosta parecchio da ciò che lo circonda per il richiamo orientale che ne caratterizza le splendide finestre. Di certo, questo luogo è uno degli angoli d’arte più suggestivi di Mantova.

Il Museo del tempo e della sua misura.

Vicino alla Casa del Mercante, in Piazza delle Erbe, sorge la rinascimentale Torre dell’Orologio che ospita un museo molto particolare. Il tempo qui è il protagonista, e non solo per la presenza del magnifico orologio astronomico realizzato nel 1473 da Bartolomeo Manfredi (meccanico, matematico e astrologo alla corte dei Gonzaga).

Di piano in piano il visitatore può vivere un viaggio unico alla scoperta della nozione di tempo, attraverso un percorso tra teche espositive e oggetti che permettono di imparare tutto ciò che c’è da sapere su uno dei misteri più intriganti della scienza.

Crociera in battello sui laghi mantovani e il Parco del fiume Mincio.

Vedere Mantova dall’acqua è un’emozione imperdibile. Svariate sono le crociere in battello che vi porteranno alla scoperta dei suoi laghi, del Parco del fiume Mincio, del suo entroterra fino alle chiuse del Po.

Vi lasciamo alcuni siti con le proposte migliori: Motonavi Andes Negrini e Navi Andes. Buon divertimento!

In alternativa, potete fare una bella passeggiata sul lungolago, ideale anche per fare jogging.

Mantova e il Festival della Letteratura.

Dal 1997, Festivaletteratura è uno degli appuntamenti culturali italiani più attesi dell’anno, una cinque giorni di incontri con autori, reading, percorsi guidati, spettacoli, concerti con artisti provenienti da tutto il mondo, che si ritrovano a Mantova per vivere in un’indimenticabile atmosfera di festa.

Al Festival partecipano narratori e poeti di fama internazionale, le voci più interessanti delle letterature emergenti, e ancora saggisti, musicisti, artisti, scienziati, secondo un’accezione ampia e curiosa della letteratura, che non si nega alla conoscenza di territori e linguaggi lontani dai canoni tradizionali.
Un’attenzione particolare è rivolta ai bambini e agli adolescenti: numerosi incontri, spettacoli e laboratori sono pensati solo per i ragazzi o per adulti e ragazzi insieme. Il tutto a Mantova, una perla del Rinascimento riconosciuta dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità, dove la dimensione raccolta della città avvicina autori e lettori, permettendo a tutti di spostarsi facilmente a piedi da un appuntamento all’altro.

Per tutte le informazioni aggiornate sul prossimo Festival della Letteratura cliccate qui.

Sabbioneta.

Quando nel 2008 Mantova diventò patrimonio mondiale dell’Unesco, le fu affiancata anche Sabbioneta quale città ideale rinascimentale. Sorta dal nulla nella pianura padana nella seconda metà del 1500, Sabbioneta fu la realizzazione del sogno umanistico di Vespasiano Gonzaga, purtroppo morto insieme a lui.
La città, costruita da zero, doveva diventare una “piccola Atene”, in cui ogni edificio è costruito rispettando i canoni delle antiche città classiche greche e romane. Da visitare assolutamente sono la Galleria degli Antichi, Palazzo DucalePalazzo Giardino.
Unico nel suo genere, inoltre, è il Teatro all’Antica, primo esempio di teatro stabile in Europa, costruito da Vincenzo Scamozzi, già artefice del Teatro Olimpico di Vicenza. Chi ha avuto la fortuna di visitare la città del Palladio noterà subito le analogie.

Cosa mangiare a Mantova.

Il Lago di Garda è complice delle leccornie che possiamo trovare fra i campi mantovani: succosi meloni e angurie durante l’estate, e zucche autunnali. “Perchè?” vi chiederete. L’acqua del lago serve come approvvigionamento per abbeverare queste preziose colture, che poi ritroviamo a tavola in varie ricette.
Sparsi per la pianura poi incontriamo diversi allevamenti di maiale e molte risaie (qui si coltivano le varietà Vialone Nano e Carnaroli).
Ma quali sono i piatti re della cucina mantovana?
Tra i primi piatti troviamo i famosi Tortelli di zucca (nel cui ripieno, oltre appunto alla zucca, vengono aggiunti anche cannella e mostarda), il Risotto “alla pilota” (condito con pistume di maiale chiamato in loco Tastasal) e pasta fresca all’uovo, fra cui agnolini e tagliatelle, che si consuma col brodo di carne.
Tra i secondi si annoverano molti piatti a base di carne: cotechino, bollito misto, brasato, arrosto; ma anche di pesce d’acqua dolce come l’Anguilla e il Gamberetto di fiume.
In passato infatti i pesci delle pescherie giungevano dal lago Superiore, da quello Inferiore, dal fiume Mincio e dalle risaie. Una storia lunga e complessa di pesci autoctoni che ha creato, nei secoli, una straordinaria e complessa gastronomia.
Troviamo anche piatti a base di rane (come il risotto o il fritto) e di lumache.
Poi non dimentichiamo tutti i salumi e i tagli di carne derivanti dal maiale e l’ottimo Grana Padano, spesso accompagnato da mostarde dolci o piccantissime.
A fine pasto è poi immancabile la strepitosa Sbrisolona, una torta secca a base di mandorle, chiamata così perchè si sbriciola facilmente.

Come arrivare a Mantova.

In Auto: per chi arriva a Mantova in auto tramite l’autostrada A22 (Autostrada del Brennero), le uscite possibili sono Mantova Nord (per chi viene da Brennero/Verona) e Mantova Sud (per chi viene da Modena/Bologna).

In Treno: la stazione ferroviaria di Mantova si trova in Piazza Don Leoni, a pochi minuti dal centro storico di Mantova. La stazione FS di Mantova si trova sulle linee ferroviarie: Verona – Mantova – Modena – Bologna Mantova – Cremona – Milano Mantova – Monselice – Padova Mantova – Suzzara – Ferrara.

In Aereo: per chi vuole arrivare a Mantova in aereo, gli aeroporti più vicini a Mantova sono: Aeroporto di Verona “Valerio Catullo”, situato a Villafranca di Verona – Aeroporto di Parma “Giuseppe Verdi” – Aeroporto di Bergamo “Orio al Serio” – Aeroporto di Montichiari (Brescia) “Gabriele D’Annunzio”.

Alla prossima cari Outdoors!

Silvia Turazza – Redazione Garda Outdoors

Hotels – Ristoranti – Experience a Mantova.

A Mantova e sul Lago di Garda ci sono tantissime strutture nelle quali soggiornare, dai piccoli e curati B&B fino ai resort con centri wellness e servizi beauty. Nella sezione dedicata a dove dormire trovate tutte le informazioni per cercare l’alloggio a voi più congeniale.

Lo stesso discorso vale per dove mangiare, a questo link trovate la nostra selezione di ristoranti. Ricordandovi che Mantova e tutto il Lago di Garda offrono diversi ristoranti stellati e la qualità della proposta culinaria è molto alta.

Sono molteplici le attività e le esperienze da poter fare fra Mantova e il Lago di Garda, per questo vi consigliamo di visitare la sezione dedicata alle esperienze sul nostro magazine cliccando qui.

Silvia Turazza

Secondo l’arte dell’onomanzia, il significato del mio nome è così descritto: “vive nei boschi, silvestre e selvaggia”. A volte il fato conosce la strada prima di te, e ti forgia con le esperienze più affini. Vivo del cuore del Garda a Castelletto di Brenzone. Appassionata di trekking, fotografia e scrittura, che unisco in piccole avventure. Se mi cercate, mi trovate nel bosco vista lago... con i miei Roberto e Gea.

Condividi l'articolo: