Lonato del Garda, tra la pianura ed il basso Garda.

Per un desenzanese non è facile vincere i pregiudizi ed i campanilismi che da sempre vengono tramandati nei riguardi di Lonato del Garda e dei suoi abitanti, ma devo ammettere che nel corso degli anni ho avuto modo di farlo, visitando con occhio neutrale questo bel paese.

Per un desenzanese non è facile vincere i pregiudizi ed i campanilismi che da sempre vengono tramandati nei riguardi di Lonato del Garda e dei suoi abitanti, ma devo ammettere che nel corso degli anni ho avuto modo di farlo, visitando con occhio neutrale questo bel paese.

Lonato del Garda

Devo ricordare che, come succede per tutte le altre località che fanno parte di questo viaggio, quando si parla della bellezza del borgo, si intende far riferimento a quella del centro storico, della sua morfologia urbana e dei monumenti significativi che lo compongono, ma non purtroppo delle espansioni residenziali o artigianali recenti, vera e propria piaga moderna e motivo di distruzione e degrado delle aree rurali che li circondano.

Quindi Lonato del Garda non fa eccezione. Infatti quando ad esempio si arriva da ovest percorrendo l’autostrada, già in lontananza si può scorgere il piacevole profilo della cupola della chiesa di San Giovanni Battista e dalla Torre Civica, che si modella sulla collina su cui sorgono gli edifici del centro, ma avvicinandosi tra l’osservatore ed il luogo si frappongono distese di capannoni esalanti ampie volute di fumo.
Per fortuna, arrivando da Desenzano, si ha l’accesso migliore al paese…

La Rocca Vscontea di Lonato del Garda

Il profilo della Rocca Viscontea e dei due monumenti menzionati sopra danno l’idea di un luogo interessante, ed infatti Lonato, con le sue strette strade lastricate ed i suoi edifici in pietra non ha nulla da invidiare a centri più blasonati, e potrebbe essere tranquillamente collocato tra i bei borghi del centro Italia.
Di questo complesso monumentale fa parte anche quella che era la casa del Podestà  _delegato all’amministrazione durante il dominio della Serenissima_ ora Fondazione Ugo da Como, che prende il nome dal senatore liberale che agli inizi del 1900 l’acquistò e la fece restaurare come casa museo, secondo una modalità in voga all’epoca. Sede museale visitabile, contiene tra l’altro una ricchissima biblioteca.

   
Dalla Rocca, guardando a est si ha una visione di ampio respiro sul basso Garda, mentre ad ovest sul paese e la pianura circostante. Da qui parte il sentiero 801 del C.A.I. che inoltrandosi nella zona collinare che fa da contorno al lago, lambisce le proprietà del Castello di Drugolo, in cui è situata un’azienda di allevamento di bovini che pascolano liberamente nelle ampie distese della tenuta. Si arriva poi fino alla Pieve di San Giorgio, ormai nel Parco Naturalistico della Rocca di Manerba.

Lungo questo percorso si incontra anche, appena fuori Lonato, la Pieve Romanica dedicata a San Zeno. Durante i numerosi sopralluoghi che vi ho fatto nel corso degli anni non ho mai avuto la fortuna di trovarla aperta, ma il semplice ed austero edificio ha sempre esercitato su di me un grande fascino e mi piace immaginarlo all’epoca del suo utilizzo, ergersi solido e solitario sulla sommità della sua collina, senza gli edifici recenti che lo circondano da più parti.

Il centro del paese dista alcuni chilometri dal lago, ma il suo territorio è ampio, e un suo sbocco rivierasco di alcune centinaia di metri, tra Desenzano e Padenghe, gli è valso l’appellativo di Lonato del Garda….

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