L’eccezione Montichiari

La città di Montichiari può essere considerata in un certo senso come un’eccezione nel percorso di esplorazione di questi borghi, sia per le dimensioni che la avvicinano più a Castiglione delle Stiviere che agli piccoli centri già visitati, sia per la collocazione geografica: infatti, risulta ormai essere un insediamento di pianura nonostante nel suo territorio si contino sei colli, che appaiono inoltre raffigurati argento in campo rosso sul suo stemma.

La città di Montichiari può essere considerata in un certo senso come un’eccezione nel percorso di esplorazione di questi borghi, sia per le dimensioni che la avvicinano più a Castiglione delle Stiviere che agli piccoli centri già visitati, sia per la collocazione geografica: infatti, risulta ormai essere un insediamento di pianura nonostante nel suo territorio si contino sei colli, che appaiono inoltre raffigurati argento in campo rosso sul suo stemma.

Cupola del Duomo di Montichiari
Cupola del Duomo di Montichiari


Gli eventi storici che la riguardano sono invece riscontrabili anche nel passato degli altri paesi, tra migrazioni, insediamenti e colonizzazioni, sia in epoca preistorica sia in tempi più recenti, oltre ad eventi bellici minori o più conosciuti come la battaglia di Solferino e San Martino, occasioni per altro dove la cittadinanza svolse un importante ruolo umanitario di assistenza ai feriti.

Arrivando dal lago di Garda, è possibile raggiungere la città attraversando il comune di Castiglione, sulla vecchia strada provinciale Mantova-Brescia, oppure più velocemente passando per Lonato.

Avvicinandosi, è ben visibile uno sviluppo urbano che, costituito per lo più da edifici industriali di recente fabbricazione, risulta molto distante sia per qualità che per datazione al nucleo urbano storico.

Il territorio comunale è piuttosto ampio, se si includono anche le diverse frazioni, ed è cosparso da circa una trentina di chiese; tra queste spicca certamente il duomo dedicato a Santa Maria Assunta e divenuto nello scorso secolo basilica minore: sotto la sua imponente cupola è custodita la notevole pala dell’ultima cena ad opera del Romanino.

Nonostante la presenza di quest’opera e di altre risalenti all’età moderna, come il Castello Bonoris ed il Teatro Sociale, edificati alla fine dell’ottocento per volere del Conte Gaetano, banchiere, parlamentare e benefattore di grande influenza, l’opera che personalmente ritengo che rappresenti Montichiari è la Pieve di San Pancrazio, monumento notevole che, situato sul colle, domina l’abitato e la pianura circostante.

E’ una delle costruzioni a scopo religioso più antiche della Lombardia, essendo nata nel V secolo ed avendo avuto il suo massimo sviluppo nel XII. In questa epoca  fu costruito l’edificio romanico che possiamo vedere ancora ora e che  perdette la sua funzione parrocchiale nel secolo XV, quando per comodità presso la grande piazza del mercato, venne costruita la chiesa di Santa Maria, a sua volta sostituita nello stesso luogo dall’attuale basilica, nel XVIII.

Pieve di San Pancrazio a Montichiari


Distribuito su due livelli, lo spazio interno, semplice e mistico, richiama il tipico carattere delle chiese romaniche, dove la pietra e la luce proveniente dall’unica bifora presente in facciata modellano lo spazio e rivelano i numerosi affreschi sulle pareti.
Degna di nota è la cappella barocca dedicata ai Santi Francesco e Carlo, dove gli stucchi e le decorazioni, in forte contrasto con la sobrietà di questo spazio sospeso, non possono non affascinare il visitatore interessato.

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