Il punto più a sud del Lago di Garda si trova a Peschiera, proprio all’interno del centro abitato.
Il fiume Mincio
In quel punto le acque del lago si restringono fino a dar vita al fiume Mincio, che da lì inizia il suo percorso segnando il confine tra Veneto e Lombardia, fino a mescolarsi con le acque del Po, 75km più a sud.
Il Mincio è un fiume importante per la zona: barriera naturale, nei secoli ha visto diversi eserciti fronteggiarsi in battaglie durissime che vengono ricordate ogni anno in bellissime rievocazioni storiche. Quella di Peschiera, in particolare, vede fronteggiarsi lungo le sponde del fiume e per le vie del centro storico, gli eserciti francesi ed austriaci.
Ma nel suo scorrere lento oggi il Mincio attraversa un parco naturale, dove si susseguono campi coltivati, ampie aree verdi e deliziosi borghi antichi. Le sue acque sono servite a far fiorire uno dei più bei parchi d’Europa: il Parco Sigurtà e, poco più a sud, lungo i suoi tre laghi, è sorta e si è sviluppata la città di Mantova.
Valeggio sul Mincio
Oggi però ci fermiamo un po’ prima: a Valeggio, appena una dozzina di chilometri a sud del Lago. Una passeggiata che si può affrontare in bici, tra le colline moreniche e la depressione naturale formata dal fiume stesso.
Valeggio segnava un importante punto di confine, molto conteso tra Veneto e Lombardia. Infatti vi si trova il punto più stretto e, di conseguenza, più facile da attraversare. A Borghetto, per la precisione, delizioso Borgo inserito nel club dei “più belli d’Italia”.
Borghetto sul Mincio
Borghetto è un agglomerato di poche case che sorgono proprio sulle acque del Mincio: sono mulini le cui pale, mosse dalla forza dell’acqua, azionavano pesanti macine per produrre farina o per lavorare il riso. Acque preziose, a Borghetto. Oggi i mulini ancora girano, ma le casette sono diventate resort di lusso dove passare una notte romantica, coccolati solo dal rumore delle piccole cascate.
Infatti, due piccoli salti accompagnano il corso dell’acqua che, sotto al Ponte Visconteo, fa una doppia curva e rallenta il suo percorso. Il Ponte risale alle fine del 1300 quando Gian Galeazzo Visconti decise di costruire un’imponente diga fortificata direttamente collegata al Castello di Valeggio.
Oggi il ponte resiste nella sua imponenza, mentre il Castello, pur svettando dall’alto della collina, avrebbe bisogno di una significativa operazione di restauro! In ogni caso salite fino al vecchio maniero: ne vale la pena se non altro per il panorama.
Parco Giardino Sigurtà
Altri due punti di interesse caratterizzano Valeggio: il primo è il Parco Sigurtà.
Non ha certo bisogno di presentazioni: si tratta di uno dei più bei giardini d’Europa, con un numero strabiliante di specie vegetali. Il periodo della fioritura è magico e fa dal Parco una delle mete da non perdere per chi si trova in zona. E poi, l’irrigazione di tutto il complesso, grazie ad un antico diritto tramandato nei secoli, è da sempre garantita proprio dalle acque del Mincio!
I tortellini di Valeggio sul Mincio
Il secondo aspetto interessante per chi si trova a Valeggio, sono i tortellini! Più precisamente il “nodo d’amore”, nasce da una leggenda sempre legata alle acque del fiume. Una storia che narra di ninfe, di streghe e di soldati, quelli dell’esercito visconteo. Un amore impossibile, tra un soldato e una ninfa, sigillato da un fazzoletto di seta finissima. Il destino tragico volle gli amanti lanciarsi nella acque del fiume e quel fazzoletto annodato unico simbolo di un amore finito male.
A ricordo della leggenda, oggi rimane il “nodo d’amore”, caratteristico proprio per la sua sfoglia finissima.
Fermatevi in uno dei pastifici del paese; ce ne sono moltissimi e, ovunque entriate, troverete prodotti deliziosi da portarvi a casa.
Se invece non resistete all’idea di provarli per pranzo, uscite da Valeggio, verso le colline di Custoza. Bastano pochi chilometri per trovarvi sui tranquilli saliscendi immersi tra i vigneti. E’ la zona di produzione del famoso vino Custoza e le cantine dove fermarsi per una degustazione non mancheranno. Vi suggeriamo prima un aperitivo alla Cantina Monte del Frà e poi i tortellini al Ristorante Santa Lucia, poco lontano al centro di Custoza.
Se dopo pranzo avete voglia di un po’ di storia, sappiate che siete in un territorio protagonista delle guerre d’Indipendenza italiane.
S.Martino della Battaglia
Custoza, San Martino della Battaglia e Solferino sono stati teatro di violenti scontri e di molte vite lasciate sul campo. Alla fine dell’Ottocento ai contadini capitava spesso di trovare nei campi i corpi dei soldati e, mossi a pietà, chiesero di poter costruire un sacrario militare dove concedere degna sepoltura, senza distinzione di esercito, a chi aveva dato la vita per combattere.
Fu così che nel 1879 venne inaugurato l’Ossario di Custoza. Costruito sulla cima della più alta collina della zona, regala uno splendido panorama sulle colline circostanti, mentre al livello interrato riposano le ossa dei soldati. Una visita magari non adatta ai bambini o alle persone troppo impressionabili!
Adatto a tutti, invece, godere del rilassante panorama delle colline ricoperte di vigneti!





