Passeggiata sul Monte Brione tra le sue fortificazioni, che dominano il “fiordo” del Lago di Garda.

Tutte le informazioni per questo facile trekking sul Monte Brione, adatto a tutti, che vi regala scorci magnifici del lago immersi nella storia.

Una bella camminata per immergersi nei propri pensieri la potete trovare fra i gradoni che portano sul Monte Brione (376 m s.l.m.); un colle che divide il comune di Riva del Garda dalla frazione di Linfano (provincia di Arco – TN), alle cui pendici si trova anche il fiume Sarca (immissario principale del lago di Garda). L’omonimo biotopo è stato istituito ad area naturale protetta nel 1992. Qui sono presenti oltre 500 specie di fiori e piante, alcune tipiche delle zone montane, molte altre caratteristiche di ambienti dal clima mediterraneo, come il leccio e la ginestra. In particolare, sul Brione sono segnalate più di 20 specie di orchidee.

Foce del fiume Sarca che si può osservare lungo il percorso.

Dove inizia il sentiero sul Monte Brione.

Si parte lasciando comodamente l’auto al parcheggio di Viale Rovereto/Porto San Nicolò (Riva del Garda – TN). Proprio da lì sale il bellissimo sentiero alternandosi fra bosco e meravigliosi terrazzamenti piantati ad uliveto.

Gli scorci che questo percorso lascia intravedere del Lago di Garda tolgono letteralmente il fiato. Vi sentirete come immersi in un grande fiordo con il mare davanti. Davvero unico e suggestivo vedere tutta la profondità del lago da qui!

È una magnifica passeggiata adatta anche ai bambini e ai nostri amici a quattro zampe. Non è difficile e non è esposta.

I Forti del Monte Brione.

Lungo il percorso sono presenti anche i resti di alcune fortificazioni costruite dall’esercito austro-ungarico tra il 1862 e il 1911 per trasformare l’Alto Garda, direttamente sulla linea di confine con il Regno d’Italia, in una fortezza inespugnabile. Affascinanti per gli appassionati di storia della Grande Guerra e nascondigli perfetti per i giochi dei bimbi.

Dal porto lungo la cresta del Brione, si incontra per prima la Felsbatterie San Nicolò, opera in caverna che sostituì la precedente Batteria Sud (della quale rimangono i ruderi di alcune opere accessorie) e che fu utilizzata anche durante la Seconda guerra mondiale. In breve si raggiunge Forte Garda, che poteva ospitare una guarnigione di 150-200 uomini. Si possono ancora ammirare al suo interno i pavimenti piastrellati, la colombaia (dove, nell’eventualità di un conflitto, potevano essere temporaneamente poste le salme dei caduti) e altri particolari che lo rendevano il principale forte del Brione. Per nasconderlo alle artiglierie nemiche e mimetizzarlo con il profilo della montagna, Forte Garda era stato scavato nella roccia, tanto che la parte anteriore rivolta verso il lago è più bassa di quella posteriore dove si trova l’ingresso. Il tetto e le parti esposte erano protetti con uno strato di cemento armato spesso circa 3 metri. Il forte era dotato di un vasto sistema sotterraneo, costituito da una lunga e articolata galleria che partiva dal fossato di ingresso (oggi non visitabile).
Salendo ulteriormente si incontrano i resti delle piazzole per i mortai da 15 cm; quasi sulla sommità del Brione si trova la Batteria di Mezzo, fortificazione in pietra squadrata, con copertura in calcestruzzo, che poteva ospitare una guarnigione di 70-80 uomini. Era armata con cannoni su rotaie e il suo principale scopo era quello di controllare la valle di Loppio.
Dalla Batteria di Mezzo si prosegue lungo il sentiero che percorre il crinale della montagna, oltrepassando le antenne e sbucando in corrispondenza della mulattiera per Forte Sant’Alessandro (Batteria Nord, detto anche Forte Campedel), opera costruita all’estremità settentrionale dell’altura. Il forte, del quale oggi rimangono soltanto i ruderi immersi nella vegetazione, serviva da appoggio per le segnalazioni ottiche agli altri forti. La polveriera sottostante, dotata di due cannoncini antiaerei, fu utilizzata fino al secondo dopoguerra. Tra le due opere vi sono piccole caverne adibite a deposito e un osservatorio rivolto verso la piana del Linfano. Dalla polveriera si ritorna fino alla strada del monte Brione, lungo la quale si scende al porto San Nicolò, visitando le opere che si affacciano sul tracciato. Fra queste c’è anche una galleria con una targa sul portale di ingresso, che si apre sulla parete a picco sul lago che probabilmente ospitava un riflettore per il controllo della zona Linfano-Torbole. In alternativa, dalla polveriera è possibile proseguire lungo il sentiero che conduce al paese di Sant’Alessandro e da lì ritornare su strada asfaltata al porto.

Indicazioni tecniche per gli escursionisti: Felsbatterie San Nicolò – Forte Garda (20 minuti); Forte Garda – Batteria di Mezzo (30 minuti); Batteria di Mezzo – Forte San Nicolò (40 minuti). Dislivello 350 m.

Fra le nozioni che potremmo definire “sacre” una è decisamente questa: lo sport salva la vita. Finché la tua muscolatura è impegnata a sostenere lo sforzo, la psiche si rigenera e trova lucidità.
Forse è per questo che ho iniziato a fare trekking, per raggiungere la vetta e osservare dall’alto la piccola Silvia che strada facendo è evoluta.

Alla prossima cari Outdoors!

Silvia Turazza – Redazione Garda Outdoors

Tramonto dal Monte Brione.
Silvia Turazza

Secondo l’arte dell’onomanzia, il significato del mio nome è così descritto: “vive nei boschi, silvestre e selvaggia”. A volte il fato conosce la strada prima di te, e ti forgia con le esperienze più affini. Vivo del cuore del Garda a Castelletto di Brenzone. Appassionata di trekking, fotografia e scrittura, che unisco in piccole avventure. Se mi cercate, mi trovate nel bosco vista lago... con i miei Roberto e Gea.

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