Una Casa nel cuore di Verona.

Andiamo insieme alla scoperta di una Casa davvero particolare, dove vi sentirete ospiti e spettatori allo stesso tempo. Per chi vuole concedere una coccola al proprio palato, un indirizzo da non perdere: Casa Perbellini.

Il Lago di Garda offre una galassia di opportunità e anche per gli amanti della cucina più alta questo territorio non lascia di certo a bocca asciutta. Se state cercando un posto unico dove poter vivere un’esperienza gastronomica a 360 gradi vi suggeriamo quest’indirizzo. Siamo sicuri che non ne rimarrete delusi!

Verona, la città di Romeo e Giulietta, è pronta per accogliervi nella sua magica atmosfera, in uno dei quartieri più tipici della città: stiamo parlando del quartiere di San Zeno e della piazza omonima dove si trova la Basilica di San Zeno. Questa piazza è conosciuta anche per il mercato dell’antiquariato del Comune di Verona denominato Verona Antiquaria che ha luogo ogni prima domenica del mese (con esclusione del mese di agosto) dalle 8 alle 17 da novembre a marzo e dalle 8 alle 18 da aprile a ottobre; a questo appuntamento sono presenti oltre 200 espositori provenienti da tutto il nord Italia, che offrono ai visitatori arte e oggettistica di antiquariato, mobili, soprammobili, tappeti, oggetti e vestiti di modernariato, vintage e collezionismo. Nelle giornate in cui si svolge il mercato vengono organizzati eventi collaterali tematici e spettacoli, anche per i più piccoli.

Arrivare in questo luogo suggestivo è molto semplice, anche a piedi: dall’Arena di Verona, il famosissimo anfiteatro romano, si fa una piacevole passeggiata, prima percorrendo via Roma e poi costeggiando il letto del fiume Adige. Tenendo sott’occhio il campanile della Basilica di San Zeno, che svetta tra i tetti delle case, si arriva facilmente nella piazza. In piazza San Zeno cercate un portoncino, apparentemente quello di una casa qualunque, ma fuori l’insegna vi indicherà che siete nel posto giusto; suonate ora il campanello.

“Voglio che, una volta superata la soglia d’ingresso, il cliente avverta subito la sensazione di essere entrato in una casa”. Questa l’intenzione espressa dallo chef Perbellini, che si rispecchia anche nel nome del ristorante. E noi possiamo confermargli la piena riuscita del suo intento: la sensazione è proprio quella di entrare in una casa, nella casa dello chef, a Casa Perbellini.

Già premiato con due stelle Michelin nel suo ristorante eponimo di Isola Rizza (la prima arrivò nel 1996 e la seconda nel 2002), nel 2014 lo chef Giancarlo Perbellini decide di aprire le porte della sua cucina nel centro di Verona. Il concept del ristorante è unico e originale e subito gli vengono riconosciute le due stelle dalla Guida Michelin.

L’accoglienza è familiare, come se ci si conoscesse da una vita. La cucina e il lavoro della brigata sono al centro dell’attenzione, ma non un’attenzione invadente, bensì generosa e disponibile, che si mette al servizio dell’ospite. Spariscono le barriere e al centro rimangono lo chef, la sua brigata e il loro lavoro in una spettacolare cucina a vista dove i clienti possono ammirare l’arte della preparazione dei piatti. L’atmosfera che si crea è intima e il legame tra cuochi e pubblico diretto. L’analogia tra Casa Perbellini e il teatro viene spontanea: la brigata come compagnia teatrale, i commensali in qualità di pubblico, il servizio la messa in scena. Ogni cosa ha il suo posto e tutto viene eseguito in modo impeccabile. La perfezione è la regina del palcoscenico.

Nell’opera dello chef innovazione e tradizione accompagnano la scelta dei piatti.

La proposta principale consiste in un menù degustazione chiamato “Assaggi” che può essere consumato per intero oppure in versione ridotta; è possibile anche ordinare i singoli piatti alla carta. Inoltre è disponibile anche il menù “Senza”, che come indica la parola è composto da piatti pensati appositamente per essere serviti senza glutine, latticini, pesce e carne; quindi con un occhio di riguardo per chi ha intolleranze o preferenze particolari.

Il benvenuto della cucina è molto ricco e sfizioso, un primo assaggio della filosofia dello chef, servito su un piatto a forma di casa, a richiamare il logo del ristorante.

La degustazione comincia con due grandi classici dello chef: Zabaione & Caviale e Wafer al sesamo con tartare di branzino, caprino all’erba cipollina e sensazione di liquirizia. Il cucchiaio intinto nella “sensazione di liquirizia” riesce ad avvolgere il piatto in un modo unico e impeccabile, permettendo l’unione degli ingredienti.

Il percorso prosegue con diverse portate; da segnalare indubbiamente Focaccia, scampi e lattuga, Plin di seppie nere e Quaglia glassata al tosazu, fagiolini e lumachine di mare. La sofficità della focaccia servita tiepida combacia perfettamente con la consistenza dello scampo appena scottato; a completare il piatto lattuga croccante e la sua emulsione. Immancabile la pasta fresca: ravioli ripieni di nero di seppia, accompagnati da seppia cruda e crema di ceci. Quindi la portata di carne: della quaglia vengono serviti il petto e la coscia glassati con la salsa tosazu; la coscia anche ricoperta di amaranto; il tutto affiancato da una salsa di fagiolini verdi, fagiolini e lumache di mare.

Il viaggio gastronomico si conclude con i Divertimenti di “Casa Perbellini” e vi assicuriamo che c’è davvero da divertirsi, soprattutto se siete cultori del dessert. Prima di procedere al servizio della portata dolce, viene tolta la tovaglia, lasciando nudo il tavolo di legno coperto da una lastra di vetro incisa con delle figure a forma di pezzi di puzzle. Che il gioco abbia inizio! Il tavolo viene invaso da diversi dessert al cucchiaio e piccoli mignon. Da ricordare senz’altro la granita di mandorle con piselli e la pera con gelato al cardamomo su base di cioccolato. Infine, siamo invitati ad assemblare a nostro piacimento il bignè al cioccolato: servito con la sua crema al gianduia in sac à poche a parte, l’ospite viene coinvolto nella preparazione dell’ultima leccornia del percorso. Questo permette a ognuno di decidere la quantità di crema da utilizzare per il proprio pasticcino. E ditemi voi se questo non è essere a casa!

Testo e foto di Giulia Merighi per Redazione Garda Outdoors.

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