La Chiesetta di Santa Barbara col suo splendido panorama sul Lago di Garda trentino.

Le nostre indicazioni per un bellissimo trekking panoramico a Riva del Garda: la piccola chiesa di Santa Barbara, abbarbicata sul Monte Rocchetta.

Riva del Garda, centro abitato: avete presente quella luce bianca che di notte sembra essere magicamente fluttuante nel buio? Che sensazione incredibile regala a chi alza lo sguardo verso la montagna che sovrasta maestosa questa cittadina…

Si tratta della chiesetta di Santa Barbara (625 m sul Monte Rocchetta). Se puntate verso il Bastione (200 m), più su in linea d’aria, la incrocerete con gli occhi. Candida e ammaliante. Non perché brilli di particolare bellezza; a renderla speciale sono il contesto in cui è locata e la vista spettacolare su Riva del Garda e tutte le montagne trentine, che offre ai suoi visitatori.

Panorama su Riva del Garda.

La Chiesetta di Santa Barbara.

Costruita nel 1935 durante i lavori per la realizzazione della centrale idroelettrica Ponale, che dal lago di Ledro riversa le acque nel Garda attraverso condotte forzate, è stata dedicata a Santa Barbara, patrona di tutti i minatori, fra cui quelli che hanno lavorato su quel costone di roccia poco meno di un secolo fa. Appena prima si trova anche l’omonima Capanna (560 m – aperta a discrezione della Sezione SAT di Riva del Garda), al tempo rifugio per i lavoratori, ora panoramica baita utilizzata come luogo di ristoro.

Capanna Santa Barbara (El bait del Toni).

Come arrivare alla Chiesetta di Santa Barbara.

Il punto di partenza è il sentiero 404 che porta al Bastione e che piano piano si addentra nel bosco. Da lì iniziano le indicazioni per la Capanna Santa Barbara e poi per la chiesa (che da lì è già visibile e dista appena 10-15 minuti). Si può parcheggiare l’auto in Via Monte Oro e zone limitrofe (il centro è comunque vicino), a Riva del Garda.

La salita dura complessivamente circa un’ora e mezza, con difficoltà media. Se volete fare il percorso ad anello (perciò senza rifare la stessa strada dell’andata), il ritorno prevede di oltrepassare la chiesa per imboccare il sentiero 405 che da ‘Bochet d’Enzima’ torna verso Riva del Garda. Lungo questo tratto troverete scale in ferro per le quali è consigliato l’uso di attrezzatura da ferrata.

Ho una domanda per voi: sapete qual è il peggior nemico della noia e dell’immobilismo? L’entusiasmo cari lettori.

Quello che nasce dalle piccole cose, che fa festa da dentro. Quello capace di emozionare per come riflette il sole un lucidissimo ciuffo di erba gramigna, per la forza con cui curvano le radici in mezzo ai sassi, per l’estasi del silenzio umano che lascia spazio ai suoni della natura. Poi c’è l’entusiasmo condiviso, quello che interagisce con chi e quel che c’è, che sfrutta la complicità di un momento con la consapevolezza che è unico e solo nostro. L’entusiasmo più “costruito” che si inventa occasioni per sorridere e le trasforma in opportunità per influenzare col buonumore l’ambiente circostante. Sapersi appassionare a tutto ciò che diamo per scontato, ci da’ una chiave di lettura del presente completamente diversa da chi è impegnato a pensare solo al “non ho” – “mi manca”.

In realtà tutti possediamo svariate occasioni, che si rinnovano ogni giorno, di crearci e viverci un personalissimo entusiasmo. Da una semplice giornata di vento fra i capelli, al profumo di un passante che ci sfiora il cappotto.

L’entusiasmo è pura energia per la nostra mente, che non farà altro che cibarla con coriandoli di creatività. L’inventiva è più facile arrivi con la tranquillità, con l’animo placato perché capace di leggere tra le righe di una giornata storta, che ha comunque creato spunti di riflessione e crescita personale. Chi li sa cogliere è fortunato. Ogni sera, prima di coricarsi, proverà comunque una sensazione di appagamento. A volte sarà flebile, certo, ma salda si riproporrà davanti al nostro specchio di fine giornata. Tutti vogliamo vedere riflessa un’immagine di noi stessi, arricchiti nonostante tutto.

L’entusiasmo non guarda al guadagno o al magro tornaconto personale. Respira l’esperienza per autonutrirsi e restare vivido. Questa è la vera potenza della vittoria che ne conseguirà. Ciascuno avrà la propria, incline alla sua personalità.

Alla prossima cari Outdoors!

Silvia Turazza – Redazione Garda Outdoors

Ciao a tutti!
Silvia Turazza

Secondo l’arte dell’onomanzia, il significato del mio nome è così descritto: “vive nei boschi, silvestre e selvaggia”. A volte il fato conosce la strada prima di te, e ti forgia con le esperienze più affini. Vivo del cuore del Garda a Castelletto di Brenzone. Appassionata di trekking, fotografia e scrittura, che unisco in piccole avventure. Se mi cercate, mi trovate nel bosco vista lago... con i miei Roberto e Gea.

Condividi l'articolo: