Eccellenza d’autunno sul balcone del Garda: la Festa del Marrone di San Zeno DOP

San Zeno di Montagna accende l’autunno veronese con la 22ª Festa del Marrone di San Zeno DOP: tre weekend di profumi, sapori e tradizioni che celebrano il frutto simbolo del Monte Baldo.

Quando l’aria si fa più frizzante e il foliage autunnale riempie di colore il panorama, San Zeno di Montagna si trasforma nel cuore più autentico dell’autunno veronese, celebrando il suo frutto per eccellenza: il Marrone di San Zeno Dop.
Dal 18 ottobre 2025, per tre fine settimana consecutivi18-19 ottobre, 23-24-25-26 ottobre, 31 ottobre – 1-2 novembre – torna la 22ª Festa del Marrone di San Zeno DOP, che come da tradizione si intreccia con la 53ª Festa delle Castagne, dando vita a un evento unico dove gusto, cultura e artigianato si fondono in un’atmosfera magica.

Un paese in festa tra sapori, musica, mercatini e tradizione

Il cuore pulsante della manifestazione è il Padiglione centrale di Piazza Schena, una bellissima struttura sopraelevata che accoglie i visitatori in un ambiente caldo e suggestivo, circondato dal mercatino artigianale e gastronomico. Al suo interno è presente anche un grande palco per gli spettacoli live musicali.
Qui si possono acquistare e degustare i marroni DOP di San Zeno, veri protagonisti dell’evento: arrostiti o reinterpretati in piatti tradizionali e creativi, sempre accompagnati da vini locali, birre artigianali come la celebre Castanea, formaggi, salumi, noci, tartufi, miele e dolci tipici della tradizione montana, incluso il nuovissimo gelato ai marroni.

Imperdibili, sul retro del padiglione, 3 grandissimi tostatori in grado di produrre circa 120 kg di caldarroste al colpo.

E per chi desidera vivere l’esperienza fino in fondo, i ristoranti aderenti propongono menu tematici dedicati al Marrone di San Zeno DOP e al profumato tartufo nero del Monte Baldo, con ricette che raccontano la storia del territorio – come il celebre minestrone di marroni. Trovate tutti i menu sul sito www.ristosanzeno.it

Il marrone di San Zeno Dop e il Consorzio di Tutela: tutte le curiosità da sapere

A guidarci in questo viaggio tra profumi e sapori unici è Stefano Bonafini, Presidente del Consorzio di Tutela del Marrone di San Zeno Dop. Un frutto che dal 2003 porta con orgoglio il marchio Denominazione di Origine Protetta e che cresce tra i 600 e i 900 metri di altitudine, accarezzato dal clima mite del Lago di Garda e dalle piogge rigogliose del Monte Baldo.

Il Marrone di San Zeno si distingue per la sua forma tondeggiante e più piccola rispetto ad altri marroni, ma il suo sapore più dolce è sorprendente, grazie anche al terreno argilloso del Baldo, ricco di minerali che arricchiscono il frutto di nutrienti preziosi.

Una coltivazione rigorosamente biologica e naturale

Il Marrone di San Zeno è 100% biologico: gli alberi non ricevono alcun trattamento chimico, e necessitano solo di potature precise e di un sottobosco ben curato e pulito per agevolare il raccolto.
La raccolta avviene a mano o tramite macchinari specifici, che aspirano ricci e foglie trattenendo solo i frutti. Successivamente, i marroni vengono selezionati tramite vaglio secondo il calibro:

  • 0-24 mm: terza mano (scarto)
  • 25-28 mm: seconda scelta, ideale per la cottura
  • extra 28 mm: primissima scelta, il vero Marrone di San Zeno

Dopo la selezione manuale dei frutti bacati o difettosi, si procede alla novena, un’immersione in acqua di 9 giorni per la sterilizzazione, seguita dall’asciugatura e dal confezionamento in retini di vari pesi. Secondo il disciplinare Dop, un chilogrammo di marroni deve avere dalle 80 alle 110 pezzature (ossia ogni kg di prodotto deve contare dagli 80 ai 110 frutti).

festa del marrone di san zeno dop

Marrone vs Castagna: le differenze

Pur appartenendo alla stessa famiglia, marrone e castagna presentano caratteristiche distintive:

  • Buccia: il marrone ha un colore ambrato più scuro
  • Striature: sulla buccia della castagna sono più in rilievo
  • Forma: il marrone è più bombato, la castagna è più piatta
  • Ilo: la cicatrice ilare sul fondo (ossia la parte biancastra) è più tondeggiante nel marrone
  • Sansa: la pellicina interna resta intera nel marrone, mentre tende a dividere a metà il cotiledone nella castagna; inoltre nel marrone è più pelosa e facile da staccare
  • Pezzatura: simile per entrambi, con frutti grandi e piccoli

Un ruolo fondamentale è svolto dalle api, che impollinano i castagneti e favoriscono anche la produzione del pregiato miele di castagne del Monte Baldo.

Valori nutrizionali

Castagne e marroni fanno parte del gruppo della frutta a guscio, ma a dispetto di noci, nocciole, mandorle, ecc…, hanno un basso contenuto di grassi. Non contengono glutine, ma hanno un elevato contenuto di carboidrati, rappresentati principalmente da amido. Sono ricchi di fibre, oltre che di sali minerali come il potassio, il fosforo e contengono anche una piccola quantità di ferro e magnesio. Hanno infine un buon contenuto di vitamine B2 ed E.

Come si conservano i marroni?

Una volta acquistati possono essere conservati all’interno della loro rete per circa 4-5 giorni, in un luogo fresco, asciutto e al riparo dal sole.
Se volete posticiparne il consumo, basta semplicemente fare il tipico taglietto sulla buccia e metterli nel congelatore. Quando desiderate mangiarli metteteli nel forno a 200° C, senza prima scongelarli, altrimenti si umidificano e si rovinano; “e li mangi anche a Ferragosto, perfettamente perfetti” aggiunge simpaticamente il Presidente Bonafini.

La premiazione del Marron D’Oro

Ogni anno le varie aziende agricole del Consorzio si sfidano in un concorso per decretare chi, fra loro, ha prodotto il miglior marrone della stagione. Questa sfida si tiene presso il Ristorante Taverna Kus, a porte chiuse, con una commissione di esperti che valutano ogni aspetto di questi preziosi frutti, assegnando un punteggio.
Pensate che la pezzatura per kg è riuscita a raggiungere i 39 pezzi (contrariamente alla media di 80-110 come sopra scritto), frutto di un’accuratissima scelta fra i castagni migliori; “praticamente dei ovi” (delle uova) scherza il Presidente Bonafini per sottolinearne la straordinarietà.

Tra il profumo delle caldarroste e della polenta carbonera, la musica che anima la piazza e il calore dell’ospitalità al mercatino locale, la Festa del Marrone di San Zeno DOP è molto più di una sagra: è un viaggio nei sapori e nei colori dell’autunno, sospeso tra le montagne e il Lago di Garda.

Ciao cari Outdoors!
Silvia Turazza

festa del marrone di san zeno dop

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Silvia Turazza

Secondo l’arte dell’onomanzia, il significato del mio nome è così descritto: “vive nei boschi, silvestre e selvaggia”. A volte il fato conosce la strada prima di te, e ti forgia con le esperienze più affini. Vivo sul balcone del Garda a San Zeno di Montagna. Appassionata di trekking, fotografia e scrittura, che unisco in piccole avventure. Se mi cercate, mi trovate nel bosco vista lago... con i miei Roberto e Gea.

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