Passeggiata alla Rocca di Garda, sovrana dei panorami

Lo sapete che proprio da qui deriva il nome del Lago di Garda? Eccovi un bellissimo e facile trekking panoramico, che si immerge anche nella storia!

In questo articolo vi portiamo sulla sommità della Rocca di Garda, un piccolo rilievo montuoso (283 m) a picco sulla sponda veronese del lago, che segna il confine tra i comuni di Garda e Bardolino.

Da qui si può godere di incredibili panorami che vi possono insegnare, con un colpo d’occhio, tanta geografia del Lago di Garda!
Verso nord il vostro sguardo può spaziare su: Garda, Punta San Vigilio, le cime del Monte Baldo, e sulla sponda opposta la Rocca di Manerba, Isola del Garda e la cima del Monte Pizzocolo che svetta più alta fra tutte; verso sud invece si può ammirare l’intero Lago di Garda con Bardolino e via via tutta la costa fino alla penisola di Sirmione e le colline della Valtenesi.

Come arrivare alla Rocca di Garda, dove parcheggiare e info utili

Per arrivare all’imbocco dei sentieri che vi portano in cima, vi consigliamo di parcheggiare nei pressi del cimitero di Garda (Via San Bernardo – Garda). In Via Giovanni Caboto è presente un ampio parcheggio a pagamento. Sia in Via Giovanni Caboto che in Via San Bernardo sono presenti parcheggi liberi con le strisce bianche, ma hanno il disco orario di 60 minuti o 90 minuti.

I sentieri che vi conducono alla Rocca partono tutti proprio da Via San Bernardo, appena superato il cimitero.
Noi vi consigliamo di scegliere il percorso A (perchè è sia completo, sia il più veloce), imboccando in salita Via degli Alpini per poi lasciare la strada asfaltata e addentrarvi nel bosco. Potrete poi scegliere se fare tutte le tappe di cui vi raccontiamo al capitolo seguente, oppure salire “per direttissima”.

Il dislivello complessivo della camminata è di circa 220 metri. Se fate il giro completo impiegate circa 2 ore e mezza a/r, se invece salite direttamente al punto panoramico vi ci vuole circa un’ora e un quarto tra andata e ritorno.

Il giro è facile e adatto a tutti, anche a famiglie con bambini, ma consigliamo di indossare scarpe da trekking in quanto qualche tratto nel bosco può essere un po’ scivoloso.
Per la sicurezza dei bambini e dei nostri amici a quattro zampe, raccomandiamo la massima attenzione una volta arrivati al punto panoramico in quanto è situato su uno strapiombo senza protezioni.

Cosa vedere alla Rocca di Garda, oltre al panorama strepitoso

La Madonna del Pìgn

Poco dopo aver imboccato la salita verso la Rocca trovate alla vostra destra l’indicazione per far visita alla Madonna del Pìgn. Si tratta di una grande statua della Vergine Maria che porta, dopo una breve salita nel bosco, al primo punto panoramico.
Questa statua fu collocata nel 1946, qui sul colle del Pìgn, come ringraziamento per aver risparmiato alla cittadina di Garda gli orrori dei bombardamenti della seconda guerra mondiale.

L’Eremo San Giorgio

Qualche metro prima del termine della prima parte di salita nel bosco, che poi prosegue girando a destra verso la Rocca, potete deviare a sinistra in direzione Eremo. Attenzione: il cartello che segnala il sentiero non è ben visibile dalla vostra direzione di provenienza. Quando arrivate a uno slargo pianeggiante con un tavolo di legno con panchine a destra e uno a sinistra, girate lo sguardo di 180° verso la discesa e vedete il cartello.

L’Eremo San Giorgio fu fondato nel 1663. I lavori di costruzione continuarono per tutto il XVII secolo e furono completati con l’edificazione della chiesa nel 1704. In seguito alla soppressione napoleonica del 1810, l’Eremo venne abbandonato; il complesso fu abitato da contadini fino al 1885, quando ritornò a risiedervi la comunità dei Monaci Benedettini Camaldolesi.
L’Eremo non è visitabile come meta turistica, tuttavia è presente un piccolo punto vendita di olio Evo Garda Dop prodotto nel loro uliveto (premiato nel 2023) e altri prodotti del loro orto botanico (caramelle, confetture, miele e prodotti cosmetici naturali). È anche possibile partecipare alla messa domenicale che si tiene alle ore 11:00, unico momento in cui l’ingresso alla chiesa è aperto. Per ulteriori info vi rimandiamo al loro sito web.
L’Eremo è anche raggiungibile in auto da Bardolino, pertanto se desiderate fare il giro corto per la Rocca, potete saltare la deviazione che vi porta qui.

La Rocca Vecchia, da cui deriva il nome del Lago di Garda

Eccoci finalmente in cima! La storia di questo rilievo montuoso risale addirittura all’età del bronzo, per poi proseguire con il ritrovamento di manufatti e reperti di carattere militare, religioso e funebre databili in epoca romana e medioevale.
Sulla sua sommità fu eretta in epoca longobarda una fortezza, della quale sono rimaste poche tracce in muratura, ancora oggi visibili tra la vegetazione. Questa divenne in pochi anni un baluardo di enorme rilevanza strategica; e ad essa si deve proprio il toponimo “Garda” (dal germanico antico “Warda” o “Warte” ossia “guardia” – “fortezza”), impiegato inizialmente con riferimento alla località e successivamente all’intero lago in sostituzione del ben più antico nome latino di Benaco.
Secondo alcune fonti storiche, in questa fortezza, nel 951, fu addirittura imprigionata la regina Adelaide di Borgogna.
Nel 1193 l’imperatore Enrico VI cedette la Rocca di Garda alla Città di Verona per 700 Marche d’argento. La rocca fu infine demolita per motivi ignoti dai suoi stessi difensori all’inizio del XIII secolo.

Salendo nel bosco verso la Rocca fate caso anche a svariate gallerie scavate nella roccia che risalgono alle guerre mondiali.

E finalmente ben arrivati in cima!
Ora non vi resta che gustarvi il panorama, vi assicuriamo che queste fotografie mostrano appena tutta l’immensità che i vostri occhi vedranno.

Consigli per gli amici fotografi

Se volete vedere bene il panorama con il lago blu e tutte le coste illuminate il momento migliore per scattare è senza dubbio il primo mattino in quanto il sole sarà alle vostre spalle, ravvivando forme e colori.
Poi dovete assolutamente far bis alla magica ora del tramonto perchè, se siete fortunati, davanti a voi avrete un cielo infuocato.

Buona passeggiata cari Outdoors!
Silvia Turazza – Redazione Garda Outdoors

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Silvia Turazza

Secondo l’arte dell’onomanzia, il significato del mio nome è così descritto: “vive nei boschi, silvestre e selvaggia”. A volte il fato conosce la strada prima di te, e ti forgia con le esperienze più affini. Vivo del cuore del Garda a Castelletto di Brenzone. Appassionata di trekking, fotografia e scrittura, che unisco in piccole avventure. Se mi cercate, mi trovate nel bosco vista lago... con i miei Roberto e Gea.

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