Trekking con ciaspole sul Lago di Garda, con viste mozzafiato. Dove e come.

I luoghi top in cui ciaspolare fra le cime innevate e il blu del Lago di Garda!

Finalmente è arrivata la prima neve! Uno dei più bei modi per godersela è sicuramente avventurarsi in una sana e divertente ciaspolata. E il nostro amato Lago di Garda le ha proprio tutte: spiaggia d’estate e neve d’inverno! Tanti sentieri panoramici da cui ammirare il suo blu dall’alto delle montagne che lo circondano.

Ecco la nostra lista dei migliori percorsi vista lago e dintorni:

Monte Baldo – partenza da stazione San Michele.

Il Monte Baldo, re delle montagne gardesane, non poteva mancare al primo posto. Vi consigliamo di salire in auto da Malcesine fino alla stazione intermedia di San Michele della Funivia Malcesine – Monte Baldo. Lì troverete un parcheggio sterrato e la partenza del sentiero che vi condurrà fino a Tratto Spino (ossia al punto panoramico di arrivo della funivia. Se la funivia è aperta troverete aperte anche le malghe in quota). Attenzione, a un certo punto il sentiero forma un bivio: se proseguite a sinistra passate da Località Prai e arrivate in cima in minor tempo, se proseguite a destra salite in mezzo al bosco. Ciò consente di fare un bel giro ad anello con viste mozzafiato su tutto il lago. Verificate sempre il bollettino meteo/rischio valanghe.

Monte Baldo – partenza da parcheggio Prà-Alpesina.

Potete salire sul Monte Baldo anche dal parcheggio della seggiovia Prà-Alpesina. Proprio da lì parte il sentiero che vi porta fino in vetta, all’arrivo della seggiovia, per godervi lo spettacolare panorama. Escursione breve e facile. Verificate sempre il bollettino meteo/rischio valanghe.

Rifugio Fiori del Baldo e Cima Costabella.

Prada, piccola frazione di San Zeno di Montagna situata a 935 m s.l.m., è il punto di partenza per questa bella escursione. Da qui si imbocca la strada asfaltata per Naole (solitamente innevata in pieno inverno) che conduce fino a località Sengia (circa 1.300 m) dove termina in una radura. Il percorso continua poi su strada forestale sterrata nel bosco che porta quasi sulla cresta della montagna. Qui la vegetazione si dirada per poi scomparire e lasciare spazio a vasti panorami sul Lago di Garda. Proseguendo a mezza costa si giunge al rifugio Fiori del Baldo (tel. 045 686 2477) a 1842 metri di altitudine. Da qui si gira a sinistra e si sale in costa fino a cima Costabella a 2055 m. Nelle giornate più favorevoli i panorami saranno davvero entusiasmanti spaziando su tutta la pianura Padana, la Lessinia, le Dolomiti di Brenta, i gruppi dell’Adamello e della Presanella e sull’intero Lago di Garda. C’è anche chi risale il pendio delle dismesse piste da sci: la salita è così più faticosa e passa tra i residui piloni degli impianti di risalita. La discesa, però, si rivela più divertente perché più ripida e diretta. Verificate sempre il bollettino meteo/rischio valanghe.

Monte Altissimo e Rifugio Damiano Chiesa.

Questa cima regala uno dei panorami più incredibili sul Lago di Garda, soprattutto sulla Busa Trentina e le catene montuose alle sue spalle. Per giungervi potete partire dal Rifugio Graziani (se la strada è percorribile e pulita), da San Giacomo, da San Valentino di Brentonico o da sopra Nago. Avvisiamo che si tratta di una ciaspolata/camminata abbastanza intensa e adatta a chi è già allenato. Una volta arrivati, al Rifugio Damiano Chiesa potrete gustarvi un ottimo pasto a base di specialità montane e trovare anche alloggio per la notte. Verificate sempre la disponibilità e il bollettino meteo/rischio valanghe.

Monte Stivo e Rifugio Prospero Marchetti.

Si parcheggia poco sopra Passo S.Barbara (raggiungibile dalla SS88 della Val di Gresta) in loc. S.Antonio (1.231 m s.l.m.), superato un maneggio. Da qui si devono seguire le indicazioni SAT 608B, dapprima per strada asfaltata e poi sterrata. Si esce dal bosco in corrispondenza della sella a quota 1.480 m, e da qui è possibile proseguire sempre lungo la stradina in direzione di malga Stivo. Si prosegue sulla cresta a quota 1.900m circa fino all’ultimo tratto in traverso che conduce al Rifugio Prospero Marchetti (segnalato con pali in legno). La cima si trova appena 50 m di dislivello sopra la struttura.
In totale sono 8 km a/r per circa 3 h e 30.
Verificate sempre la disponibilità in rifugio e il bollettino meteo/rischio valanghe.

Le Viote del Bondone.

La piana delle Viote è una sorta di altopiano alla base delle Tre Cime del Bondone. Verso Ovest è delimitata da un lungo crinale denominato La Rosta, che costituisce una metà facile ma altamente panoramica, con un dislivello veramente contenuto. Le Viote del Bondone sono raggiungibili da Trento o da Lasino (verificare che la strada non sia chiusa dopo Lagolo per pericolo valanghe). Trovate un ampio parcheggio a pagamento nei pressi del Centro Fondo o al di là della strada, presso il Rifugio Viote (Strada delle Viote, 6 – Trento – Tel  0461 947131). Si parte in direzione sud/sud-ovest lungo il sentiero SAT 607 che costeggia la torbiera, fino a Malga Fragari, quindi si imbocca la stradina che rimane nell’impluvio della Val d’Eva, fino alla Bocca di Vaiona a quota 1697m. Da qui si piega a destra (direzione Nord) sul crinale seguendo il sentiero SAT 618 che conduce fino in cima a La Rosta. In discesa, volendo fare la scorciatoia, si rientra inizialmente lungo la via di salita per poi scendere direttamente nel bosco fitto (direzione Est) fino a sbucare nei prati sottostanti.
Ciaspolata facile di circa 5 km a/r da percorrere in 2 h.
Verificate sempre il bollettino meteo/rischio valanghe.

Valle di Ledro e Rifugio Nino Pernici.

Si tratta di una ciaspolata impegnativa che porta dal fondovalle al Rifugio Nino Pernici (1.600 m s.l.m.), aperto durante le festività e nei fine settimana invernali. Dispone di 30 posti letto ed è una comoda base di partenza e arrivo per le escursioni alla scoperta delle bellissime creste e cime che lo circondano. Il Rifugio Pernici fu costruito per ospitare gli ufficiali austriaci impegnati sul fronte della Prima Guerra Mondiale, la cosiddetta guerra bianca. Oggi la neve non è più sinonimo di stenti e di morte, ma di bellezza e divertimento! Si arriva dalla SS240 della Val di Ledro fino a Pieve, da dove si seguono le indicazioni per Lenzumo (786 m). Si può parcheggiare sotto la chiesa di Lenzumo. Dal parcheggio si scende lungo Via alla Vasca e si svolta a sinistra in Via dell’Albertoca. Presso la segheria si imbocca la strada che porta a Malga Trat. Si prosegue per Bocca di Trat e lì si imbocca il sentiero per il Rifugio Pernici.
Sono circa 16,5 km di percorso a/r con 800 m di dislivello che si percorrono in 6 ore.
Un’alternativa meno faticosa consiste nel partire da Malga Grassi, sopra Riva del Garda.
Verificate sempre la disponibilità in rifugio e il bollettino meteo/rischio valanghe.

Alta Lessinia.

Il Rifugio Bocca di Selva (1.550 m s.l.m.) è un ideale punto di partenza per le escursioni invernali nel Parco Naturale della Lessinia. Oltre ad utilizzare i percorsi tracciati che collegano i rifugi dell’Alta Lessinia, ci si può inoltrare con le ciaspole per dossi e valli immacolate, tra suggestivi e incantevoli paesaggi invernali. È sicuramente un nuovo modo di vivere la montagna, facile e divertente, che vi permette di gustare la tranquillità e l’armonia dei boschi sotto la neve, il silenzio ovattato della montagna nella sua veste invernale; scoprire paesaggi segreti, seguire le orme dei caprioli, dei camosci o delle lepri. E’ un’ottima occasione per trascorrere una giornata immersi nella natura.
Verificate sempre il bollettino meteo/rischio valanghe.

Monte Pizzocolo.

Il Monte Pizzoccolo offre un panorama ampio sul Lago di Garda dalla sua sponda bresciana. La vetta è facilmente raggiungibile anche se il dislivello non è da sottovalutare (circa 780 m). Si parte da Sant’Urbano a 800 m di quota, normalmente a piedi, salvo annate eccezionali. Seguendo il segnavia n.11 si percorre la strada sterrata che supera la chiesa fino a giungere a 1.200 m di quota. Un segnavia indica Malga Valle (1.331 m), qui si abbandona la sterrata e si prosegue a sinistra nel bosco. Raggiunta la malga la si lascia sulla sinistra e si prosegue, sempre nel bosco, fino a un colle. Ora, seguendo il segnavia n.5 in direzione est, si raggiunge la vetta del Monte Pizzocolo. Splendidi i panorami sul Garda, sul Monte Baldo e sul gruppo dell’Adamello. Nelle giornate più limpide si gode un’ampia vista anche sugli Appennini e sulle Alpi piemontesi. Ritorno per l’itinerario di salita.
Durata totale della ciaspolata circa 5 h.
Verificate sempre il bollettino meteo/rischio valanghe.

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Alla prossima cari Outdoors!
Silvia Turazza – Redazione Garda Outdoors

Silvia Turazza

Secondo l’arte dell’onomanzia, il significato del mio nome è così descritto: “vive nei boschi, silvestre e selvaggia”. A volte il fato conosce la strada prima di te, e ti forgia con le esperienze più affini. Vivo del cuore del Garda a Castelletto di Brenzone. Appassionata di trekking, fotografia e scrittura, che unisco in piccole avventure. Se mi cercate, mi trovate nel bosco vista lago... con i miei Roberto e Gea.

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