Monte Luppia e il sentiero dei Graffiti

Qui vi portiamo a fare un'escursione molto panoramica e unica nel suo genere: un sentiero in cui si cammina tra rocce levigate dalle glaciazioni, che ancora tutt'oggi sono custodi di incisioni rupestri risalenti all'Età del Bronzo.

In pochi sanno che il territorio montuoso situato tra Garda e Torri del Benaco, offre un’escursione molto panoramica ma soprattutto unica nel suo genere.
Si tratta di un sentiero immerso nel bosco in cui si cammina tra rocce levigate dalle glaciazioni, che ancora tutt’oggi sono custodi di incisioni rupestri risalenti dall’Età del Bronzo in poi.
Le trovate sotto ai vostri piedi e lungo i declivi che vi circondano; una sensazione incredibile pensare che, migliaia di anni fa, proprio la terra e le rocce che stiamo calpestando, siano state vissute e visitate dai nostri antenati, senz’altro con ben altre difficoltà. Questo pensiero apre sempre una serie di riflessioni, che il bosco aiuta a far fluire. Vi arricchirete!

Scopriamo assieme come arrivare ai graffiti e poi proseguire verso un panorama mozzafiato su Punta San Vigilio, Garda e la sua Rocca.

Il sentiero dei Graffiti

Il sentiero dei Graffiti si imbocca dalla strada statale tra l’abitato di Garda e punta San Vigilio, in Via Castei. Si trova in prossimità di una curva, quindi per individuarlo facilmente vi basta adocchiare questo terrazzo panoramico, bello e ben visibile (vedi foto sotto); attraversando la strada, Via Castei è sita a pochi metri di distanza verso nord.

Seguite il sentiero che dall’uliveto conduce a un belvedere su Punta San Vigilio e la Baia delle Sirene.

Dopo il primo stop panoramico, proseguite sempre verso nord sul sentiero che piano piano si immerge nel bosco…

… e sbam! Poco dopo si incontra già il primo graffito chiamato pietra delle Griselle. Non c’è nessun cartello che lo segnala, ma è di facile identificazione.
Questa fu una delle prime pietre incise scoperte in zona dal professor Pasotti nel 1964. Su questa roccia compaiono diversi temi scolpiti in epoche diverse: dalle armi della tarda età del Ferro alle imbarcazioni ottocentesche le cui scalette, griselle, danno il nome a questa roccia. L’elemento di spicco è dato da una corta spada, forse una daga, la quale è connessa a una composizione di figure umane armate, figure oranti itifalliche, figure circolari (forse simboli solari) e altri simboli non identificati.

Poco dopo si trova invece la pietra dei Cavalieri: una delle più spettacolari composizioni figurative benacensi che però, nel corso degli anni, è stata oggetto di atti vandalici. Prende il suo nome per la presenza di dodici uomini a cavallo che indossano elmi con lunghi pennacchi e imbracciano armi riconducibili a delle lance. Questi cavalieri sono forse comandati da un tredicesimo, inciso poco più distante dal gruppo e scarsamente leggibile. La conformità delle incisioni induce a pensare che tutte le figure siano tra loro coeve e appartengano alla stessa scena, forse a immortalare il passaggio di qualche plotone di cavalieri nel territorio.

Trekking panoramico dal Monte Bre, al monte Are, fino al Monte Luppia

Dopo aver camminato sopra molti liscioni (nome che identifica le rocce levigate in superficie dall’azione delle glaciazioni nel Quaternario) si arriva a un bivio nel bel mezzo del bosco. Tenete la destra. Vi sembrerà di fare retromarcia, in realtà dopo poco curverete in corroborante salita fino ad arrivare su un bel terrazzo panoramico naturale da cui ammirare Punta San Vigilio con la Rocca di Manerba che si erge di fronte sull’altra sponda.

Proseguite sempre in salita tenendo la destra (ossia restando sul sentiero che corre parallelo al ciglio della montagna, più precisamente del Monte Bre – 303 m – e del Monte Are – 372 m -).
State attenti perchè qui trovate un vero e proprio dedalo di sentieri e “rischiate” di salire più interni nel bosco. Dopo poco si apre lo scorcio più alto e mozzafiato dell’intera gita: una vista pazzesca sull’intero golfo di Garda, con le sue colline, la Rocca, spaziando su tutto il perimetro del lago fino alla penisola di Sirmione.

Il sentiero poi prosegue addentrandosi davvero nel bosco fino ad arrivare alla cima del Monte Luppia – 416 m -, che non ha vista panoramica perchè la vegetazione è alta e fitta. Pertanto se vi interessa unicamente il panorama, potete fermarvi all’ultimo belvedere sopra descritto.
Si ritorna poi dalla stessa strada.
Il tempo di percorrenza a/r, fino alla sommità del Monte Luppia, è di circa 3 ore con un dislivello di 350 m.
Se invece vi fermate all’ultimo scorcio panoramico, diventano circa 2 ore a/r, con un dislivello di 250 m.

Variante

Imboccando il sentiero dei Graffiti, potete proseguire dritti lungo il sentiero che prosegue a mezza costa portandovi prima ad Albisano e poi a Crero (entrambe frazioni di Torri del Benaco).
Anche nei pressi di Crero sono presenti altre incisioni rupestri, chiamate “la Roccia Grande di Crero“: sono di varie epoche, non identificabili con chiarezza, e si dispongono sulla parete rocciosa senza un ordine preciso, forse connesse tra loro tra lettere alfabetiche, simboli solari, croci di confine, figure umane e quadrupedi.
Per il rientro imboccate la stessa via e, una volta arrivati ad Albisano, proseguite per Località le Sorte dove trovate il cartello, lungo la strada asfaltata, che indica il sentiero che conduce al Monte Luppia. Scendete poi dal sentiero panoramico sopra descritto, che passa dal Monte Are al Monte Bre, fino a ricongiungersi con il primo tratto del sentiero dei Graffiti.
Il giro complessivo è lungo circa 20 km, con un dislivello di 350 metri.
Se invece di proseguire fino a Crero, vi fermate a Località le Sorte, il giro è lungo poco più di 9 km, sempre con un dislivello di 350 metri.

Info utili e dove parcheggiare

Il sentiero non è affrontabile con semplici scarpe da ginnastica in quanto si attraversano rocce lisce e scivolose, sedimi un po’ dissestati dalle piogge e in alcuni brevi tratti forti pendenze. Pertanto raccomandiamo di utilizzare scarpe da trekking.
È fruibile anche da famiglie con bambini, stando attenti però ai tratti panoramici esposti.

Avvisiamo inoltre che purtroppo le indicazioni dei sentieri sono molto sporadiche e in svariati punti perfino assenti. Una bella mappa gps vi può risparmiare qualche errore di rotta.

Se fate il giro corto potete parcheggiare nel comodo parcheggio a pagamento S. Vigilio (nei pressi di Punta San Vigilio).
In bassa stagione è facile che troviate un paio di posti auto liberi sul lato destro del terrazzo panoramico sopra indicato, in corrispondenza di una piccola rientranza, oppure, imboccando Via Castei, dopo alcune decine di metri si trova un’altra piccola rientranza a bordo strada.
Se fate le varianti trovate parcheggi sia a Crero (a pagamento) che ad Albisano (gratuito).

Concludo con un bagno di “triste realtà” che spero sensibilizzi tutti noi: purtroppo nei vari liscioni ho notato svariati atti di vandalismo. Graffi, scarabocchi e iniziali, fatti con noncuranza e senza rispetto (anche sopra le antiche incisioni!). Personalmente, a questo livello, non ne trovo il senso nè artistico nè tantomeno romantico.
Insegniamo alle nuove generazioni che si può “lasciare il segno” anche senza imbrattare.

Alla prossima cari Outdoors!

Silvia Turazza

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Silvia Turazza

Secondo l’arte dell’onomanzia, il significato del mio nome è così descritto: “vive nei boschi, silvestre e selvaggia”. A volte il fato conosce la strada prima di te, e ti forgia con le esperienze più affini. Vivo del cuore del Garda a Castelletto di Brenzone. Appassionata di trekking, fotografia e scrittura, che unisco in piccole avventure. Se mi cercate, mi trovate nel bosco vista lago... con i miei Roberto e Gea.

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